Insegnare Italiano agli stranieri.
Insegnare la lingua italiana agli Stranieri in Italia è uno dei lavori più belli del mondo.
Vi spieghiamo perché.
Quando sei un insegnante di italiano in Italia hai alcuni compiti fondamentali che sono alla base del tuo lavoro.
Entrare in classe e trovarsi di fronte un finlandese, un cinese, un marocchino o un uomo, donna, ragazzo, bambina di qualsiasi altro Paese significa innanzitutto sapere che questa persona entrerà in contatto col mondo che lo circonda principalmente grazie a te.
Infatti, il contesto in cui si trova non gli appartiene perché il suo mondo si trova altrove.
Dunque sta a te fargli scoprire cosa c’è intorno a lui, adesso.
Come funziona il mondo intorno a lui, adesso.
Devi accompagnarlo in questo viaggio, che ogni giorno sarà necessariamente una nuova scoperta.
Il primo ostacolo sarà aiutarlo a riprodurre i tuoi suoni, che forse lui non ha mai prodotto in vita sua. La tua “r”, la “ci” e la “gi”, “chi” o “ghi”. Aiutarlo, insomma, con tutti questi strani movimenti che fa la bocca per far uscire il suono. Sembrerà una seduta di logopedia, sarà complicato ma anche divertente.
A poco a poco dovrai aiutarlo a dare un nome alle cose. Come si fa con i bambini. Questa si chiama penna, questo tavolo, questa è una finestra. Ma anche spiegargli la differenza che c’è tra Tu se è tuo amico e Lei se è il tuo capo, anche se è un uomo.
Uno straniero che arriva in Italia, prima di conoscere come funziona questo strano Paese, deve cominciare dall’Italiano così pieno di sfumature, di tempi e di modi che molto probabilmente non esistono nella sua lingua e dunque nel suo modo di concepire il mondo.
Perché ad ogni lingua si associa una struttura diversa di pensiero.
E allora tu devi fargli capire come pensa un italiano, come parla un italiano, come vive un italiano.
Cosa mangia, cosa ama, cosa fa la domenica pomeriggio per esempio.
Insegnare italiano agli stranieri è quanto di più bello un italiano possa fare.
Insegnare significa lasciare un segno. Ma quando devi insegnare la tua cultura, il tuo mondo, i tuoi suoni e i tuoi gesti allora condividi veramente qualcosa che è dentro di te, che fa parte di te.
Condividi praticamente te stesso.
Non è come insegnare la matematica o la filosofia. Con questo lavoro non insegni niente che non sia tuo, veramente tuo. Insegni qualcosa che è nato con te, che vive con te, che cresce con te.
E lo fai con persone che, il più delle volte, hanno una profonda ammirazione per il tuo Paese, per la cultura del tuo Paese, per la tradizione del tuo Paese. Ed è ogni volta un’occasione per sentirti più italiano.
Ma il processo di donazione non è a senso unico. E arriva il bello! Avrai sempre qualcuno che dall’altro lato ti vorrà raccontare del suo mondo, così diverso dal tuo, così lontano dalle tue abitudini.
Allora riceverai il regalo più importante, che è il confronto. Così, grazie a questo mestiere bellissimo e delicatissimo, tu potrai conoscere tutto il mondo dalla tua comoda sedia nella tua scuola.
E solo così potrai capire meglio anche il tuo Paese.
E amarlo, ogni volta un po’ di più.